Sifu Diego Bussetti

Le Arti Marziali sono famose anche per il rispetto e la disciplina che i suoi praticanti riescono ad ottenere. Il rispetto verso il luogo di pratica, il rispetto verso il proprio Maestro, il rispetto verso i compagni di allenamento e verso l’Arte che studiano.

Ma quali sono i fattori che li portano ad ottenere queste doti, che dovrebbero essere comuni a tutti, ma che soprattutto in questi periodi sembra che tendano a mancare notevolmente?

Nella Mougun 武館 ( Mou =Marziale, Gun =luogo, edificio ) ci sono dei comportamenti da tenere ( quasi delle regole, anche se a me non piace chiamarle in questo modo, visto che sono più delle linee guida per gli allievi ) che vanno a sviluppare consapevolezza, disciplina, intenzione e rispetto. Ovviamente ogni Scuola di Kung Fu attua le proprie, ma tendenzialmente si assomigliano molto vista la loro origine derivata dalle più antiche usanze e tradizioni della morale e delle virtù marziali ( MouDak 武德 ).

Il rispetto del luogo di pratica: è buona norma salutare con un piccolo inchino e il saluto Lai ( saluto tradizionale del Kung Fu ) all’entrata e all’uscita della sala per porgere il rispetto nel luogo che ci permette di diventare persone migliori, inoltre ci permette di prendere consapevolezza di ciò e cambiare il nostro status mentale per “switchare” in ‘modalità concentrazione’.

La Mougun può diventare un po’ come una seconda casa e prendersi cura di lei è una sorta di prendersi cura di se stessi. Infatti pulire il pavimento dopo la lezione e tenerla in ordine è prendersi cura del luogo dove ti sei allenato, dove si sta sviluppando ognuno dei suoi usufruitori, prendersi cura della sala è aumentare l’umiltà, il rispetto e capire che nulla ti è dovuto; anche il più alto in grado, anche il Maestro è alla fine un Discepolo delle virtù marziali, un Discepolo della regola universale del Dare/Avere. La Scuola ti dà, il tuo Maestro ti dà, ed è giusto che tu dia a lei/lui.

Il rispetto dei propri compagni: Anche il saluto tra compagni prima e dopo l’esecuzione di un esercizio è rispettare chi ti aiuta a migliorare. I compagni sono parte fondamentale per crescere tecnicamente; la loro esecuzione degli esercizi, può alterare ogni nostra esecuzione esatta.

Pilastro fondamentale di una Scuola di Kung Fu è l’aiuto reciproco tra Fratelli e Sorelle di pratica; gli Allievi più “anziani” devono aiutare a crescere i fratelli più “piccoli” e allo stesso tempo questi ultimi devono ascoltare con attenzione e fare tesoro dei consigli che gli vengono dati. Perchè in una buona Scuola di Kung Fu si dovrebbe creare quell’aiuto reciproco che proprio nel mondo moderno tende a mancare, incentrato principalmente sull’egoismo personale.

Il rispetto per il proprio Maestro: Il proprio Maestro ( se è un buon Maestro ) è colui che ti guida nel percorso che hai intrapreso, è colui che ha sbagliato e che è caduto prima di te, moltissime volte, e che ti aiuta a intraprendere la giusta strada per imparare l’Arte. E’ colui che ti trasmette una Disciplina antica a cui a sua volta ha speso anni, sudore, tempo, soldi, energie per impararle e trasmetterle ai suoi Allievi. E’ colui che ha provato il fallimento, la frustrazione, le cadute e poi rialzandosi ha infine vinto il suo nemico più duro: se stesso!

E’ colui che si prende cura della crescita dei propri Studenti e per ciò è buona norma prendersi cura di lui. Innanzitutto portandogli rispetto. Un buon Maestro non vuole essere venerato o pretendere la luna, ma richiede impegno a chi gli sta trasmettendo la sua conoscenza.

Poi ci sono anche qui dei piccoli riti da tenere a mente, come per esempio, chiamarlo con il giusto appellativo di Sifu, o il saluto al Maestro quando lo si incontra, oppure quando ti viene data una spiegazione il saluto diventa un rito di ringraziamento; è bene anche non contraddirlo nella spiegazione. Questa condotta può sembrare, ad un occhio esterno, eccessiva e quasi di sottomissione o venerazione, ma sono modi di fare che donano al praticante consapevolezza ed umiltà, nonché ringraziamento.

Il rispetto verso gli antenati: gli antenati, cioè i Maestri che fanno parte della propria Famiglia Marziale, sono doverosi di rispetto e di saluto quando si entra nella Mougun. E’ grazie anche a loro se possiamo imparare il Kung Fu.

La cultura cinese e del Kung Fu porta con se anche altri aspetti secondari ma di notevole importanza a cui pochi ne sono a conoscenza. Visto che tutte queste sono regole non scritte, e che molti Maestri non richiedono, vuoi un po’ per la diversa cultura, vuoi un po’ per un carattere che non è incline a certi aspetti, un praticante piano piano riesce ad entrare nell’ottica che non è usuale nella cultura occidentale; posso portarvi dei piccoli esempi come:

l’attesa al mangiare, da parte di tutti durante un pasto, finché il caposcuola o l’allievo più avanzato non incominci; oppure, il rispetto delle Armi personali sia degli altri ma soprattutto del Maestro, che non vanno mai toccate senza chiedere l’autorizzazione; oppure la disposizione nelle foto di gruppo della Scuola o con il proprio Sifu.

Questi ed altri piccoli ma importanti atteggiamenti sono alla base di una cultura che sotto molti punti di vista rimane velata, come perle preziose, non poste in una teca sfarzosa ed illuminata, ma rintanate in un angoletto che doneranno, a chi è attento e coscienzioso, una virtù che lo porterà, non solo a sviluppare Maestria nel Kung Fu, ma anche a vivere un “mondo magico” ( quello delle tradizioni legate all’Arte ) di cui non conosceva l’esistenza.