di Sifu Diego Bussetti

Ogni Stile di Kung Fu è caratterizzato da Forme ( Tao Lu ), che ne determinano I principi cardine, I metodi di movimento, cioè come si svilupperanno le movenze, ed I metodi di sviluppo della forza del praticante, tramite anche, le tecniche eseguite.

Stavolta andremo a discutere delle fondamenta del Wing Chun Kung Fu. Uno degli stili più praticati al mondo.

Partiamo con una piccola postilla. Oggi giorno si associano delle tecniche ad uno stile in particolare. Però attenzione! Le tecniche del Kung Fu non sono esclusive solamente di uno stile, ma le possiamo ritrovare anche in molti altri. Per esempio il Tan Sau, che è diventato famoso soprattutto grazie al Wing Chun, è presente anche in altri stili. Non crediamo all’unicità delle tecniche, molte volte usata, solo per puro scopo di marketing.

Le basi di uno stile, e le sue fondamenta si sviluppano già dalle prime forme, che danno al praticante il giusto compendio per iniziare e per capirne le caratteristiche.

Quelle che citerò adesso, sono le forme basate sul Lignaggio Ip Man. Ogni Lignaggio ha delle peculiarità e varianti rispetto agli altri. E per evidenziare I lignaggi derivati da Ip Man, dobbiamo fare una precisazione.

Il famoso Maestro ( anche se per poco ) di Bruce Lee, ha modificato moltissimo il sistema tanto da renderlo quasi unico rispetto ad altri lignaggi provenienti dai Maestri che lo hanno preceduto. Non è questo il momento giusto per discutere se è stato un bene o no, ma sicuramente possiamo dedurre l’unicità e la diversità del Wing Chun che ne è scaturito da lui ed I suoi Allievi.

Incominciamo con la Siu Nim Tao, traducibile come la forma della Piccola Idea.

La Siu Nim Tao ha come scopo principale quello di delineare I principi base del Wing Chun, la posizione dove tutto ha origine ( infatti si sta per tutto il tempo fermi sullo stesso punto ), le tecniche più usate e la formazione della struttura corporea come unica entità non separata ( come generalmente si intende, braccia, busto, gambe ).

Questo è solo la punta dell’iceberg, molto c’è sotto. Come avevo già accennato su un video precedente, solo dopo anni, un praticante tende a comprendere veramente questa forma. Quindi possiamo dire moltissimo; dal fatto che ha la “presunzione” di ammettere che senza di lei, il resto non potrebbe avere senso; all’arrivare a capire che è una sequenza di Qi Gong che mette le basi all’aspetto “interno” dello stile ( questa è la maggior causa del perchè, soprattutto la prima parte, viene fatta lentamente ). Insomma un mondo che mano a mano che I nostri studenti proseguono il percorso di studi impareranno a sviluppare.

La seconda forma fondamentale dello stile è la Chum Kiu. Chum Kiu si traduce dal Cantonese in “Cercare il Ponte”; in questo caso il ponte prende il significato della connessione con l’avversario, cerco il contatto, cerco ogni parte disponibile, in primis le braccia, ma si può venire a contatto anche, ovviamente, con il corpo o le gambe.

La Chum Kiu mette in movimento le tecniche ed I principi che vengono studiati nella Siu Nim Tao, la prima forma, ma ovviamente non solo. Sviluppa molteplici abilità, alcune evidenti, altre più nascoste, che vanno a modificare drasticamente la pratica di uno studente che proviene dalla Siu Nim Tao. Ed ogni sua sezione insegna qualcosa di diverso, di specifico; dal “trovare” I ponti, a generare la forza, imparare ad assorbire, usare attacchi e difesa, ottenere gli angoli e poi utilizzarli ed altro ancora… quindi capite benissimo il bagaglio tecnico che racchiude questa incredibile forma, che piano piano, nella nostra Scuola, lo studente andrà a studiare e ad imparare.

Arriviamo alla terza forma, la Biu Jee. Biu jee in Cantonese significa “dita che penetrano, che trafiggono” ed è una forma avanzata del sistema. Ha gli scopi principali di sviluppare un’energia esplosiva, infatti deve essere eseguita con spirito aggressivo, tant’è che la forma è composta da molteplici tecniche mortali di risoluzione combattiva, inoltre ci insegna come recuperare situazioni a noi sfavorevoli, come per esempio dettate da errori nei principi base già studiati nella Siu Nim Tao o Chum Kiu. Per via di questi punti appena citati, anticamente, veniva insegnata solamente agli Allievi Diretti, di un Maestro, tant’è che si dice: Biu Jee but chut Mun, cioè la Biu Jee non esce dalla porta ( cioè dalla Scuola ). Introduce movimenti mai visti fino al momento del suo studio, e nonostante ormai viene svenduta, nella nostra Scuola centelliniamo il suo insegnamento.

Queste sono le forme che compongono il sistema Wing Chun derivato dai Lignaggi Ip Man. E chiudono la composizione dello stile. Le altre forme che ormai sono molto conosciute, cioè la forma al Muk Yang Jong, lo studio del bastone lungo ( la forma Luk Dim Bone Kwan ) e lo studio dei Coltelli a farfalla ( la forma Baat Cham Dao ), hanno altre valenze, sviluppano abilità, mettono in pratica e cementificano le cose già imparate con le forme precedenti. Quindi si può affermare che le forme fondamentali sono 3!

Voglio chiudere con una nota. Il Kung Fu è in continuo cambiamento, e negli anni I Maestri hanno apportato modifiche, aggiunto o tolto sequenze, movimenti e anche le stesse forme hanno subito un drastico cambiamento. Quindi è stato modificato, arricchito e snaturato nel corso dei secoli. E questo continuerà a succedere. Quindi attenzione al non cadere nell’errore di pensare o dire che il Wing Chun prevede solo 3 forme a mani nuda, o che quelle 3 forme siano la “Bibbia” e che tutto il resto aggiunto sia non Tradizionale. Perchè, come altri prima di noi, possono evolvere uno stile alzando l’asticella migliorandolo, e ai tempi delle loro modifiche, esse potevano essere considerate non Tradizionali, trasformandosi al giorno d’oggi come tali. Ahimè molte volte dietro questo pensiero si nasconde una volontà di rendere quello che si fà valido e autorizzato, nascondendo ai propri Allievi la vastità delle possibilità che il mondo del Kung Fu offre.

Però in tutto questo è da considerare che ogni cambiamento non deve essere apportato per una propria presunzione ma dettato dall’esperienza del Maestro e dalla sua comprensione e volontà nel migliorare la sua Arte. E per la linea sottile che separa le due cose, è facile sfociare una nell’altra.